27 febbrai 2017

Per il giovane ricco, la figura che oggi la liturgia ci propone,  la vita diventa triste, possiede tutto, ma non ha un senso, non segue nessun sogno. Chi tiene stretti i suoi beni ne diventa prigioniero, non c’è spazio per accogliere altro. Chi è prigioniero è triste, perché solo la libertà dona la gioia eil segreto della gioia è rischiare, mettersi in gioco. Dare senso alla vita dà gioia e il senso è sempre relazione: il senso della vita è essere amati e amare.

Riconoscerci poveri, bisognosi ci rivela che la verità, la bellezza, la dignità del nostro essere creature è tutta nel riceverci momento per momento dal Creatore. Questa fiducia, questo abbandono in Lui dà pienezza alla vita.