28 maggio 2023

domenica di Pentecoste
La prima lettura ed il Vangelo della Domenica di Pentecoste ci presentano due grandi immagini dello Spirito Santo. Secondo quanto riferito dagli Atti degli Apostoli erano presenti a Gerusalemme “Giudei osservanti di ogni nazione” (Atti 2,5) ed il dono dello Spirito Santo si manifesta nel permettere loro di comprendere le parole degli Apostoli, di superare la rottura iniziata a Babele – la confusione dei cuori, che ci mette gli uni contro gli altri – e apre le frontiere. Il nuovo popolo di Dio, la Chiesa, è un popolo che proviene da tutti i popoli…La Chiesa deve aprire le frontiere e infrangere le barriere fra le classi e le razze. In essa non vi possono essere né dimenticati né disprezzati. Nella Chiesa vi sono soltanto liberi fratelli e sorelle di Gesù Cristo…
La seconda immagine dell’invio dello Spirito, che troviamo nel Vangelo, è molto più discreta: Ma proprio così fa percepire tutta la grandezza dell’evento della Pentecoste. Il Signore Risorto attraverso le porte chiuse entra nel luogo dove si trovavano i discepoli e li saluta due volte dicendo: la pace sia con voi! Noi, continuamente, chiudiamo le nostre porte; continuamente, vogliamo metterci al sicuro e non essere disturbati dagli altri e da Dio. Perciò possiamo, continuamente supplicare il Signore soltanto per questo, perché egli venga a noi superando le nostre chiusure e ci porti il suo saluto…Al saluto di pace del Signore seguono due gesti decisivi per la Pentecoste: il Signore vuole che la sua missione continui nei discepoli (Gv 20,21), dopodiché egli alita su di loro (Gv 20,23). Il Signore alita sui discepoli, e così dona loro lo Spirito Santo, il suo Spirito. Da questo momento la vita di Dio abita in noi, il soffio del suo amore, della sua verità e della sua bontà. Così possiamo vedere qui anche un’allusione al Battesimo ed alla Cresima – a questa nuova appartenenza a Dio, che il Signore ci dona. Il testo del Vangelo ci in vita a questo: a vivere sempre nello spazio del soffio di Gesù Cristo, a ricevere vita da Lui, così che egli inspiri in noi la vita autentica – la vita che nessuna morte può più togliere (dal Magistero di Papa Benedetto XVI – Domenica di Pentecoste 2005).

A cura di Maria Cristina Lorenzini, Ov