29 novembre 2020

Mc 13,33-37

Questo tempo di Avvento si apre con un grido di speranzarivolto a Dio dall’umanità smarrita e in balia di sé: «Ritorna…!».È un grido che,denunciando un’apparente “assenza” o lontananza, rivela in realtà la consapevolezza del proprio peccato nell’incapacità di salvarsi con le proprie forze. È la situazione “ideale”, pur nella sua terribilità, per una conversione autentica. Possiamo leggere così anche il tempo umanamente indecifrabile che stiamo vivendo. Eppure in questa situazione provata il vero dramma denunciato da Isaia è un altro: «Nessuno si risvegliava per stringersi a te». Si può dunque essere consapevoli del proprio male e continuare a dormire. Ecco allora che le parole del Vangelo ci scuotono: «Vegliate!». Sì, serve avere cuore e mente ben desti per riconoscere il disegno di Dio nella storia umana e in quella personale di ciascuno di noi.

Questo Avvento sia un tempo di conversione autentica per svegliarci dal nostro “sonno”.