3 gennaio 2022

  1. Nome di Gesù                                Gv 1,29-34

 

Mi farò un nome e mi coprirò di gloria (1Mac 3,13). L’aspirazione del comandante dell’esercito siriano sembra essere quelladell’uomo di ogni tempo. Seron sarebbe semplicemente il progenitore dell’odierno self-made-man (l’uomo che “si fa da sé”). Quel “mi farò un nome” potremmo tradurlo oggi con “mi farò una posizione professionale, sarò una persona socialmente celebre, insomma, il condensato della volontà di distinguersi in qualche modo. Aspirazioni, queste, che ci portano a prendere le distanze ea salire almeno un gradino più su degli altri.

Non è questa la logica di Dio. Gesù riceve dal Padre un Nome che è al di sopra di ogni altro nome (Fil 2,9): ricevere, non prendere, questo è il segreto, perché le cose importantinon si cercano, ma si attendono
(E. Ronchi).

Possano anche le nostre aspirazioni convergere verso quella identità di figli che ci è donata in Gesù, il Dio che si è fatto prossimo, si avvicina, si coinvolge e compromette con noi ogni istante.