“Tu gradisci, Signore, il cuore penitente”.
Quante volte anche noi aspettiamo o pretendiamo chissà quale segno per disporci al cambiamento e se manca ne facciamo un alibi per non cambiare. Non solo: come Giona anche noi siamo recalcitranti nel momento in cui siamo inviati a portare un messaggio di misericordia ai nostri fratelli. Ci è così difficile gustare fino in fondo quel tratto del Pater che ci ricorda che non perdoniamo di cuore ai nostri fratelli, neanche il Padre ci perdonerà. È proprio vero che è più pronto Dio a perdonarci di quanto noi siamo disposti a chiederlo e tutto nella più assoluta gratuità. Dio sa che possiamo cambiare, che il bene è in noi “originale” più del peccato e su di esso fa affidamento non volendo che alcuno si perda, ma che tutti abbiano la possibilità di pentirsi. Ci sia donato oggi di assaporare la gioia di cambiare e volgerci nuovamente a Dio.