È stata pubblicata dalla casa editrice diocesana MiterThev la nuova lettera pastorale “Uomini di un discernimento incarnato. Lettera al Presbiterio diocesano con una testimonianza del vescovo emerito Dante Bernini” che il vescovo di Albano, Marcello Semeraro ha consegnato al presbiterio diocesano.
«La realtà del discernimento – scrive Semeraro – non si pone come la risoluzione di un problema, bensì come un aiuto e un accompagnamento in quel «cercare e trovare la volontà divina nell’organizzare la propria vita per la salvezza dell’anima» (EsSp 1, 4). Si tratta, a ben vedere, del fine della stessa vita cristiana. Alla luce di ciò, il discernimento non può affatto essere concepito come un singolo atto, come un’azione isolata, bensì come un filo conduttore che collega i singoli atti e le diverse scelte della propria vita». Il sacerdote, continua il vescovo di Albano, è dunque un “uomo del discernimento”: «Questo – scrive Semeraro – può significare per lui senz’altro avere la missione, il compito e la responsabilità di prendersi cura del popolo di Dio, aiutando i credenti a maturare nell’arte del discernere, sì da essere capaci di giudicare per la propria vita, per quella della comunità e per la storia discernendo i segni dei tempi».
La lettera pastorale si pone in continuità con il tema del discernimento su cui è impegnata da anni la pastorale della Chiesa di Albano e con le ultime due lettere rivolte al presbiterio diocesano “Custodiamo il nostro desiderio” e “In Te la sorgente della vita”.
In allegato, pubblichiamo l’indice della lettera pastorale “Uomini di un discernimento incarnato”.