12 gennaio 2016

“Lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui”. Leggendo questo versettocertamente ciascuno di noi cercherà ancor più di tenersi ben lontano dal peccato e dal male. C’è però il rischio che in noi si insinui il sospetto che una persona che non pecchi affatto sin in fondo noiosa; che manchi qualcosa nella sua vita: la dimensione drammatica dell’essere autonomi [che è alla base del peccato originale]; che faccia parte del vero essere uomini la libertà del dire di no a Dio, lo scendere giù nelle tenebre del peccato e del volere fare da sé. Con una parola, noi pensiamo che il male in fondo sia buono, che di esso, almeno un po’, noi abbiamo bisogno per sperimentare la pienezza dell’essere. Guardando però il mondo intorno a noi, possiamo vedere che non è così, che cioè il male avvelena sempre, non innalza l’uomo, ma lo abbassa e lo umilia, non lo rende più grande, ma lo danneggia e lo fa diventare piccolo. … Abbi il coraggio di osare con Dio! Provaci! Non aver paura di Lui! Abbi il coraggio di rischiare con la fede, con la libertà! Compromettiti con Dio, allora vedrai che proprio con ciò la tua vita diventa ampia e illuminata, non noiosa, ma piena di infinite sorprese, perché la bontà infinita di Dio non si esaurisce mai!(Cf. Benedetto XVI Omelia 8-12-05)