12 ottobre 2021

Lc 11,37-41

«Il giusto per fede vivrà»

  1. Paolo offre una realistica descrizione della fosca situazione degli uomini senza il Cristo, che egli utilizza per far risplendere la gratuità dell’amore di Dio che squarcia i cieli. S. Paolo dice che Dio si è manifestato anche ai pagani, caratterizzati per il dono dell’interiorità, della contemplazione e dell’intelligenza, dono usato male in quanto è divenuto causa di superbia, di autoglorificazione da cui è derivato lo stato di empietà e di peccato. Mentre anch’essi erano chiamati a rendere gloria a Dio sono caduti nell’empietà. Senza fede si diventa inevitabilmente preda di tutti i vizi. Pur potendo contemplare Dio, c’è il rischio di fare di se stessi un idolo. Questa parola diventa per noi monito per scoprire la bellezza e la dignità della nostra vocazione di battezzati, per mettere al servizio di Dio i doni ricevuti.