16 marzo 2021

Gv5,1-3.5-16

 

Il cammino dietro Gesù non ci concede mai guarigioni di scarsa qualità. La nostra adesione a lui coinvolge sempre la totalità del nostro essere: spirito, anima e corpo. Così, Gesù, rivolgendo al paralitico la domanda:«Vuoi guarire?», interpella tutto il suo essere e svela una paralisi più profonda. «Non ho nessuno che mi immerga»: il bagno che ci salva è l’amore, la prossimità, la cura.

Oh Gesù! Tu sei medico, Tu sei soccorso, Tu sei fratello, amico, sposo, Tu sei presenza, Tu sei sostegno e speranza di chiunque abbia nel cuore un vuoto che grida: «Non ho nessuno che mi immerga». Tu ci immergi nel tuo amore eterno, ci sommergi e ci fai rinascere creature amate, salvate, capaci a nostra volta di amare, soltanto perché amate da Te. Fa’, o dolcissimo Signore, che dopo aver preso la nostra barella, possiamo farci carico della fragilità altrui con la tenerezza che tu ci hai donato. Così sia.