19 ottobre 2020

Lc 12,13-21

                                                                                        

«Tenetevi lontani da ogni cupidigia».                          

La scena evangelica che ci propone la liturgia, ci offre un insegnamento umano ancor prima che cristiano. Il bisogno eccessivo del possedere ci indirizza sempre verso un finale sterile: possedere, per essere in fineposseduti! Alla fine della nostra vita saremo giudicati sull’amore e non sulla quantità del nostro capitale, che non necessariamente è fatto di soldi, ma è sempre un essere per se stessi. La cupidigia è anzitutto egoismo e paura, questo automaticamente impoverisce la vita, anche la più ricca e agiata. La persona umana è anzitutto relazione di amore in questo si riconosce tale. È necessario, anzi vitale, amare e lasciarsi amare, più che fare e accumulare; costruiamo allora granai più grandi, ma dentro di noi, per diventare dono per gli altri. Chi dona è ricco anche se non lo sa, perché proprio donando “ammassa” le ricchezze del Regno.