2 giugno 2022

Gv 17,20-26

«Perché il mondo creda».

Troppa parte di Cristianesimo, negli ultimi secoli, è stata incentrata sulla virtù e sull’ascesi comerealizzazione di sé, dimenticando che la principale spinta ad uscire da noi per andare verso l’Altro e gli altri viene proprio da un’apertura alle relazioni, dall’accoglienza. Il Dio ad immagine del quale siamo creati è Trinità, cioè eterna donazione reciproca delle diverse Persone divine. Forse quello che abbiamo messo da parte è proprio l’amicizia che Cristo stesso ci ha donato e alla quale ha voluto legare la testimonianza dell’amore fino alla fine. Torniamo a rendere ragione della speranza che ci abita attraverso la capacità di tessere relazioni profonde, legami di fraterna amicizia, capaci di far germogliare la pace e di far lievitare tutta la pasta di questo mondo così bisognoso di bellezza e di unità.