20 giugno 2021

Mc 4,35-41

Quante volte, nelle tempeste della vita, travolta dalle onde degli eventi e scossa dai venti contrari, anche io come gli apostoli ho gridato: “Maestro, non ti importa che siamo perduti?”. Oggi, avvolta dalla luce della Risurrezione e consolata dalla presenza dello Spirito, sento di doverti chiedere perdono, Gesù.
Sì, oggi posso esclamare che “L’amore di Cristo mi possiede!” e tutto è trasfigurato, cosicché non guardo più nessuna realtà alla maniera umana perché so che in te sono creatura nuova, chiamata ad annunciare la bontà di una nuova creazione che prende avvio dal mio piccolo intimo e dalla tua presenza che si fa per me ogni giorno cibo e nutrimento perché io non abbia più fame e non soffra più alcuna arsura ma,gioiosa, mi lasci condurre quotidianamente all’altra riva, quella delle fonti delle acque della vita (Ap 7,15).