20 novembre 2017

“Ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio”.

            La nostra fede grida verso Dio, non può tacere la nostra speranza in Lui. È la nostra fede che ci riporta a quella condizione originaria della nostra esistenza voluta da Dio, perché ci mette nella “Luce” dell’ordine nel quale siamo stati creati. Abbiamo bisogno di seguire questa “Luce”, affinché la domanda di Gesù al cieco di Gerico: “Che cosa vuoi che io faccia per te?” che è già una risposta alla sua richiesta, attraversi anche tutta la nostra esistenza e impregni la nostra quotidianità della Sua presenza. La nostra fede è l’amore più grande che possiamo offrire a Dio, essa “ci salva”perché ci libera dalla cecità che ci impedisce di vedere Dio. La fede è l’esperienza concreta di quella luce che spesso emerge dal profondo di noi stessi e risana i nostri occhi, rendendoli capaci di “accogliere Dio”, la “Luce” che si rivela al nostro sguardo negli eventi quotidiani, in ogni fratello e sorella, come al cieco di Gerico si è rivelata nel volto umano di Gesù.