27 maggio 2019

Gv 15,26 – 16,4a
Il contesto è ancora quello dell’ultima Cena, dove Gesù, nel consegnare se stesso, ci annuncia anche le “cose future”. Non si tratta semplicemente di fatti ed eventi: Gesù vuole farci intuire il senso di ciò che sarebbe accaduto dopo la sua Ascensione, ossia l’azione dello Spirito. Nella persecuzione dei discepoli è detto che «lo Spirito darà testimonianza» (v.27). A chi? Ai persecutori perché si convertano? Può darsi che a volte questo accada, ma Gesù sembra dire di più: lo Spirito darà testimonianza agli stessi cristiani, a noi, al nostro cuore! Per questo è il «Paràclito» (v.26), il Consolatore. Nell’ora della prova, ci fa sentire la sua presenza di vita e risurrezione che ci guida e ci dà forza.