27 ottobre 2022

Lc13,31-35

 

“Erode ti vuole uccidere”. Il brano di oggi si apre con una indicazione temporale: “in quella stessa ora”: essa ci mette in collegamento con quanto precede, ma anche con quanto accadrà, appunto, nell’ora di Gesù, richiamata anche dal lamento su Gerusalemme che uccide coloro che le sono inviati.

Non sappiamo se questi farisei siano stati inviati da Erode o parlino di propria iniziativa, facendosi scudo della cattiveria di Erode. Di fatto, il progetto salvifico del Padre non subisce intimidazioni da alcuno e i farisei sono invitati a riferire a “quella volpe di Erode” che il cammino andrà avanti sino al compimento. Sappiamo, infatti, che la peculiarità della volpe non è tanto la sua pericolosità, ma il suo stile devastatore.

Oggi siamo messi in guardia da ogni atteggiamento distruttivo di cose, di persone, di relazioni, perché – è risaputo – il male nuoce anzitutto chi lo fa. Chiediamo un animo aperto, capace di lasciarsi mettere in discussione dalla diversità, di accogliere ogni altro da sé.