XXII settimana del Tempo Ordinario
In quel tempo, Gesù scese a Cafarnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante (Lc 4, 31-37).
Questo brano fa parte di una sezione più ampia (vv. 31-44) nella quale viene delineato l’incamminarsi del vangelo verso l’esterno, verso orizzonti sempre più vasti. I primi due versetti danno intanto un sommario dell’attività di Gesù, che si svolge soprattutto come insegnamento nelle sinagoghe. Di questo insegnamento l’evangelista dice che gli ascoltatori “ne restavano stupiti”, e ne dà il motivo: Gesù “parlava con autorità” (Mc e Mt, nel luogo parallelo aggiungono, polemicamente: “e non come gli scribi”). “Con autorità» verrà ripetuto dagli astanti, formando così una inclusione che dà risalto alla potenza della parola di Gesù, potenza che non viene solo dai segni che l’accompagnano, come l’esorcismo che poi verrà narrato, ma dalla forza interna che essa ha, perché in quella parola agisce lo Spirito di Dio. L’esorcismo narrato – il primo miracolo – è una manifestazione messianica. Gesù parla imperativamente al demonio impuro che si è impossessato di quell’uomo: “intimò” è un termine tecnico e denota l’annuncio di una parola imperativa con la quale Dio o chi parla in suo nome sottomette le potenze del male. Gesù esorcizza lo spirito immondo in un uomo davanti a tutti; poi (vedi vangelo di domani) esorcizzerà (anche qui “intimò”) la febbre di una donna in una casa privata: il suo potere liberante è per gli uomini e per le donne e non è limitato allo spazio sacro né a quello profano. I segni compiuti da Gesù dicono ai circostanti che è venuto colui che sconfiggerà il male e salverà l’umanità. Ma questo verbo per noi non è più al futuro: il male è stato ormai sconfitto e l’umanità è stata salvata. A noi non resta che la battaglia quotidiana delle nostre scelte di vita. Io, questa battaglia, come la affronto?
A cura di Don Gian Franco Poli