19 settembre 2025

giovedì della XXIV settimana del Tempo Ordinario

 

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro, dunque, lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!» (Lc 7, 36-50).

Questo episodio si svolge durante un banchetto in casa di un fariseo. Il contrasto tra Simone e la donna è fortissimo: da una parte il rispetto esteriore della Legge, dall’altra l’amore riconoscente di chi ha fatto esperienza del perdono di Dio. La donna, indicata come “peccatrice”, non dice parole ma lascia parlare i gesti: le lacrime che bagnano i piedi di Gesù, i capelli che li asciugano, il profumo versato in abbondanza. Sono gesti di amore umile e gratuito. Il fariseo, invece, giudica e si scandalizza. Gesù risponde con una parabola semplice (i due debitori) per mostrare che chi riceve più perdono ama di più. Il punto centrale non è la gravità del peccato, ma l’esperienza di misericordia che apre il cuore all’amore. Alla fine Gesù pronuncia parole decisive: “I tuoi peccati sono perdonati… la tua fede ti ha salvata; va’ in pace”. Non è la perfezione morale a salvare, ma la fede che si traduce in amore. In sintesi: questo brano ci ricorda che la misericordia di Dio non esclude nessuno; che il vero criterio davanti a Gesù non è il giudizio sugli altri ma la capacità di riconoscersi bisognosi di perdono; e che l’amore nasce sempre dall’aver sperimentato di essere amati e perdonati per primi (Don Gian Franco Poli).