10 agosto 2018

«Ha largheggiato»(2 Cor 9,9)

La Scrittura proclama beato colui che ha il cuore generoso. La bontà è dono della grazia di Dio, è prerogativa divina e qualità creativa. Per questo la bontà è bella, affascinante e capace di suscitare persone e comunità nuove.

La bontà, essendo frutto dello Spirito Santo e non dei nostri sforzi umani, procede dalla preghiera. È un dono da invocare, da implorare disponendoci ad accoglierla con umiltà e riconoscenza.

L’atmosfera in cui meglio si esprime la bontà è la gioia del cuore. La gioia è come la sorgente da cui zampilla l’acqua della bontà; certo, fonte primaria rimane la grazia, ma canale ne è la gioia. Ce lo ricordano gli Atti degli Apostoli: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere”.

La bontà sgorga dal sentirsi amati da Gesù senza misura, così si diventa capaci di “fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi”.