12 aprile 2023

mercoledì fra l’ottava di Pasqua

Lc 24,13-35
Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».

I due discepoli in cammino verso Emmaus stanno rileggendo il loro passato e hanno il cuore gonfio di confusione e delusione, contando i pezzi del loro sogno infranto. Sono abitati da un’infinita tristezza. Sono persone dal verbo al passato: Noi speravamo… e non hanno capito che la presenza del Risorto va vista attraverso segni che solo gli occhi della fede sono capaci di riconoscere:
– il viandante sconosciuto:il Risorto che diventa contemporaneo di ogni uomo;
– la parola: che riaccendeil cuoreeridesta la voglia di futuro;
– il pane: la presenza nuova di Gesù, quella che sarà con noi fino alla fine dei tempi.

A cura di Gloria Conti, Ov