Gv8,12-20
Possiamo leggere la “passione di Susanna” come prefigurazione di Cristo e, in lui, dei tanti innocenti della storia. Ma mentre ci avviciniamo all’ora suprema in cui il Signore ci fa dono di sé stesso, comprendiamo lo scarto immenso tra il nostro soffrire e il suo. Se Susanna e la donna adultera del Vangelo sono scampate alla morte (ingiusta o “dovuta” che fosse), è perché Gesù ha voluto prenderla su di sé al nostro posto. E se non comprendiamo questo, nulla di quanto accade nella nostra vita potrà mai avere senso. Se per grazia ci capita di soffrire un po’, chiediamo al Signore di poter partecipare a quest’opera stupenda di salvezza che ha per nome misericordia. Un giorno forse capiremo ciò che adesso ci appare velato.