23 marzo 2016

«Si è fatto obbediente»

Anche noi, insieme a tutta la Chiesa e a tutte le creature, siamo chiamati ad inginocchiarci umilmente e profondamente davanti al nostro Salvatore che proprio attraverso l’umiltà e l’obbedienza, che lo hanno portato a morire per noi, abbiamo la vita. Il potere del nemico e la gloria della Risurrezione sono i due estremi entro cui si svolgerà il ‘mirabile duello’ tra Gesù e il suo avversario. Impariamo che l’umiltà e l’obbedienza al Padre sono la grandezza dell’uomo. Per questo Gesù continua a mettersi nelle nostre mani e nel suo smisurato amorenon esita a ‘sprecarsi’, perché sa che proprio attraverso questo ‘spreco’ ci recupera, ci salva.

Facciamo nostre le parole della preghiera dopo la comunione: «Dona ai tuoi fedeli, Dio onnipotente, la certezza di essere rigenerati alla vita eterna nella gloriosa morte del tuo Figlio», aiutaci a recuperare l’obbedienza alla tua volontà.