9 aprile 2020

Gv 13,1-15

 

«Amatevi gli uni gli altri».

È questo il testamento di Gesù: una comunità che nasce nel vincolo della carità e del servizio. L’evangelista Giovanni non narra i gesti dell’istituzione dell’Eucarestia perché, quando scrive il suo Vangelo, è già conosciuta e praticata in tutte le comunità. È significativo che anche oggi per noi nella Liturgia non venga narrata, ma venga ricordata la lavanda dei piedi.

Il messaggio che ci giunge è forte: sono inseparabili l’azione cultuale e la vita di carità; il mistero celebrato nel rito deve diventare vita. Celebra autenticamente l’Eucarestia solo chi ha il coraggio e la gioia di lavare i piedi ai fratelli e il desiderio di donare la propria vita con Cristo.
“La nostra vita sulla terra raggiunge la sua pienezza quando si trasforma in offerta”
(Cristusvivit, 254).