martedì fra l’ottava di pasqua
«Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo» (At 2, 38).
L’uomo nuovo, «creato secondo Dio» (Ef 4,24), nasce nel Battesimo, dove si riceve la vita stessa di Dio, che ci rende suoi figli e ci incorpora a Cristo e alla sua Chiesa. Questa vita nuova permette di guardare alla realtà con occhi diversi, senza più essere distratti dalle cose che non contano e non possono durare a lungo, dalle cose che finiscono con il tempo. Per questo siamo chiamati ad abbandonare i comportamenti del peccato e fissare lo sguardo sull’essenziale. «L’uomo vale più per quello che è che per quello che ha» (Gaudium et spes, 35). Ecco la differenza tra la vita deformata dal peccato e quella illuminata della grazia. (Omelia, 28 marzo 2014). Attraverso i Sacramenti dell’iniziazione cristiana, il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia, l’uomo riceve la vita nuova in Cristo. Ora, tutti lo sappiamo, noi portiamo questa vita «in vasi di creta» (2 Cor 4,7), siamo ancora sottomessi alla tentazione, alla sofferenza, alla morte e, a causa del peccato, possiamo persino perdere la nuova vita (Udienza Generale, 19 febbraio 2014).
Impegno:
Quando io vado a confessarmi è per guarirmi, guarirmi l’anima, guarirmi il cuore e qualcosa che ho fatto che non va bene; Gesù si rivela allo stesso tempo medico delle anime e dei corpi (Udienza Generale, 19 febbraio 2014).