Conferita la cittadinanza onoraria di Ciampino a don Graziano Pisanu

19/06/2025 – L’amministrazione comunale di Ciampino, guidata dalla sindaca Emanuela Colella, ha conferito la cittadinanza onoraria a don Graziano Pisanu, 90 anni, sacerdote del presbiterio diocesano, che lo scorso 25 aprile ha festeggiato i 60 anni di sacerdozio.
La cittadinanza onoraria è stata conferita a don Graziano, a Ciampino dal 1967, per “l’impegno profuso in ogni aspetto della vita civile e religiosa del Comune, il fervore nella realizzazione di numerosi progetti a sostegno dei più deboli, l’impatto positivo e duraturo sul territorio che lo hanno reso un punto di riferimento per la comunità tutta”.
In occasione del conferimento, mercoledì 18 giugno, è stata celebrata una Messa nella chiesa di Gesù Divino Operaio, a Ciampino, in cui don Graziano Pisanu è stato parroco per molti anni, presieduta dal vescovo Vincenzo Viva, che ha definito il sacerdote “vero padre fondatore di questa comunità parrocchiale”. «Non è solo un riconoscimento formale – ha detto il vescovo nella sua omelia – ma un atto di gratitudine verso chi ha dedicato la propria esistenza al servizio di Dio e del prossimo. Verso chi ha lasciato una traccia così bella e profonda in questa comunità cittadina. Le letture che oggi la liturgia prevede mi sembrano proprio adatte alla circostanza di questa celebrazione e ci danno occasione per riflettere sulla vocazione sacerdotale nella società contemporanea. Nella nostra società spesso dominata dall’individualismo e dalla ricerca del profitto immediato, il sacerdote testimonia un altro modo di vivere: quello della gratuità evangelica. La vera forza del ministero sacerdotale non sta nel clamore o nell’apparire, ma nella coerenza quotidiana, nella vicinanza discreta ai sofferenti, nell’accompagnamento spirituale delle persone, nella celebrazione fedele dei sacramenti». Una presenza silenziosa, ha detto Viva che, come un lievito, fermenta tutta la pasta della comunità: «Se oggi c’è una comunità civile che riconosce il valore umano e pastorale di un nostro fratello sacerdote – ha concluso il vescovo – significa che don Graziano non è stato per questa comunità solo un ministro della Chiesa, ma anche un cittadino esemplare che ha contribuito al bene comune della società».