11 giugno 2021

Sacratissimo Cuore di Gesù – Solennità Gv 19,31-37

 

Se Gesù era già morto, che bisogno c’era di colpire il suo fianco con una lancia? Umanamente sembra una efferatezza ma con uno sguardo di fede questa ferita è la porta d’accesso affinché noi possiamo comprendere “quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità” dell’amore di Cristo per noi. Un cuore che ama veramente è sempre un cuore ferito e da questa ferita siamo nati noi, la Chiesa, corpo di Cristo. Quando viene alla luce un bimbo è sempre bagnato di acqua e sangue e così è per noi: nasciamo alla vita nuova “nell’acqua e nel sangue” che sgorgano dal costato aperto di Gesù che risorge tale e quale per poter continuamente generare nuovi figli di Dio. Contempliamo oggi questa “fonte di vita” per “essere ricolmi di tutta le pienezza di Dio”.