11 maggio 2021

Gv16,5-11

Gesù ha aperto una grande ferita nel cuore dei suoi discepoli: «Perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma è bene per voi che io me ne vada».

A volte quello che non ci piace nella vita, quello che non sceglieremmo mai di nostra iniziativa o addirittura quello che ci sembra un male, è come una medicina necessaria: sul momento non è dolce e piacevole, ma nel tempo reca un frutto di bene. Questo “bene” che i discepoli ancora non possono vedere è la presenza viva dello Spirito Santo che sgorgherà proprio da quel loro cuore ora stretto nel pianto e nel gemito. È la Pasqua esistenziale che ognuno di noi è chiamato a riconoscere e celebrare.