dodicesima settimana del tempo ordinario
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete» (Mt 7, 15-20).
L’avvertenza contro i falsi profeti, lupi travestiti da agnelli, scaturisce dal fatto che nelle prime comunità cristiane (ed anche adesso!) possono esserci persone che illudono i fedeli in vista di benefici personali: interessi materiali, vanità, desiderio di potere, affermazione di prestigio e simili. In certi gruppi o movimenti non mancano persone esaltate: sono falsi profeti! Vero profeta è colui o colei che parla solo a nome di Dio non a nome proprio, propone la volontà di Dio non la propria, diventa “trasparente” alla Parola…… Al tema dei falsi profeti, Matteo ha associato quello dell’albero e dei frutti. L’immagine del frutto, applicata alla situazione umana indica il comportamento concreto dell’uomo, sia nelle sue azioni che nelle sue parole, comportamento che permette di discernere o riconoscere, in questo caso, se l’attività dei profeti è autentica. Mi devo fare due domande: tendo a imporre la mia visione esclusiva, a far passare la mia volontà per volontà di Dio? Come reagisco con gli eventuali falsi profeti? (Don Gian Franco Poli).