21 novembre 2025

venerdì – Presentazione della Beata Vergine Maria

 

In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo (Lc 19, 45-48).

La tradizione liturgica oggi contempla Maria che entra nel Tempio bambina, offerta a Dio — un ingresso umile, silenzioso, senza clamore — per «appartenere» a Dio fin dall’inizio. Il Vangelo mostra Gesù che entra nel Tempio adulto, con un gesto forte: scaccia venditori e cambiavalute. Non per distruggere, ma per restituire il Tempio al suo scopo: luogo di incontro con Dio. Due ingressi così diversi, ma con lo stesso senso: restituire Dio al centro — con la purezza del cuore (Maria) e con la purificazione del luogo (Gesù). «La mia casa sarà casa di preghiera… voi ne avete fatto una spelonca di ladri» (v.46). Non è la merce in sé il problema — era persino “funzionale” al culto — ma il fatto che il rapporto con Dio era stato subordinato ad altro: utile, comodo, redditizio. Maria, presentata al Tempio, è l’antitesi di questo: è un’esistenza consegnata senza calcolo, senza ritorno, senza utilità. Tutta per Dio. Nel testo: Gesù “cacciava fuori…” (v.45) “insegnava ogni giorno nel tempio” (v.47). Gesù “toglie” ciò che corrompe e “offre” ciò che ricostruisce: la Parola. Nella festa di oggi la Chiesa contempla una persona consacrata (Maria) come tempio vivente: ciò che il gesto di Gesù compie esteriormente, Maria lo vive interiormente: non ha nulla da cacciare perché il centro è già libero per Dio (don Gian Franco Poli).