Celebrazioni del vescovo Viva con le Ancelle Missionarie del Santissimo Sacramento e le suore Francescane di Sant’Antonio

01/08/2025 – Per manifestare vicinanza e condividere momenti importanti della vita delle due comunità religiose, il vescovo di Albano, Vincenzo Viva ha celebrato Messa giovedì 31 luglio con le suore Ancelle Missionarie del Santissimo Sacramento, che stanno vivendo il 13° Capitolo generale (dal 21 luglio al 11 agosto presso l’istituto dei Padri Verbiti di Nemi) guidate dalla Superiora generale, Suor Gusy Sozza, e venerdì 1° agosto presso la Casa Generalizia delle suore Francescane di Sant’Antonio, ad Ariccia, impegnate nell’Assemblea generale, guidate da madre Norma Ayala.
Con queste ultime, il vescovo ha condiviso l’omelia rifacendosi alla figura di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, nel giorno della memoria liturgica: «Il tema della memoria – ha detto Viva – è anche un tema centrale nell’insegnamento di sant’Alfonso: è importante nella vita spirituale fare continuamente memoria grata e viva di ciò che Cristo ha operato per noi. L’esercizio della memoria è importante anche nella vita della comunità per non disperdersi e non scoraggiarsi: ogni vero rinnovamento, insegna Alfonso, nasce dall’incontro profondo con Cristo. Facendo memoria dell’amore sanante di Cristo e di quanto abbiamo deciso quando eravamo animati dallo Spirito Santo, possiamo dirigere il nostro cammino verso il futuro, senza disperderci». Quindi, sottolineando le letture poco prima proclamate, il vescovo ha esortato la comunità religiosa a porre attenzione: «Alla sterilità spirituale e al rischio di una familiarità – ha detto Viva – che mortifica il nostro carisma, di cui ci parla oggi il Vangelo. Lasciamo che lo Spirito Santo rinnovi sempre il nostro sguardo sulla bellezza del carisma che abbiamo ricevuto. Non diamo per scontato ciò che abbiamo ricevuto in eredità. Impegniamoci a rendere la nostra comunità come casa in cui ogni sorella si senta riconosciuta, amata, valorizzata, apprezzata: non possiamo evangelizzare e dare testimonianza al mondo, se internamente non viviamo il Vangelo e non cresciamo in stima reciproca. Come Francesco davanti al Crocifisso di San Damiano, anche voi siete chiamate ad ascoltare la voce del Signore che dice oggi: “Ripara la mia casa”. Non si tratta necessariamente di rivoluzionare tutto, ma di permettere allo Spirito di soffiare vita nuova nelle strutture esistenti, nelle relazioni comunitarie, nelle opere apostoliche».
Con le suore Ancelle Missionarie del Santissimo Sacramento, un istituto di diritto pontificio sorto a Venezia nel 1923 per ispirazione di madre Caterina Zecchini, monsignor Viva ha condiviso una tappa del Capitolo generale, sul tema “Seminatrici di speranza nelle vulnerabilità del nostro tempo”: «Proprio nel cuore di questo Anno Giubilare, tempo di particolare grazia e conversione, tempo di rinnovamento e trasformazione – ha detto Viva – ritengo che sia bello e significativo che abbiate deciso di confrontarvi con lucidità e parresia sulle sfide che sono davanti a voi. È vero, viviamo tante vulnerabilità nel nostro tempo, sia a livello extraecclesiale che a livello intraecclesiale, ma per noi cristiani il tempo è sempre un kairos, un momento privilegiato, in cui lo Spirito Santo agisce e vuole rinnovare la nostra vocazione missionaria. Dio abita il mondo, abita le persone che incontriamo, abita le fragilità: non temiamo quindi le nostre limitazioni». Rifacendosi poi al brano del Vangelo di Matteo proposto dalla liturgia (Mt 13, 47-53), il vescovo ha aggiunto: «In quanti luoghi di fragilità, voi gettate la rete della misericordia divina! Come i pescatori del Vangelo, non potete scegliere chi incontrare nella vostra rete missionaria. Accoglierete i “pesci buoni”, coloro che sono pronti ad accogliere il Vangelo, ma anche quelli che sembrano “cattivi”, feriti dalla vita, chiusi alla speranza. Il nostro compito allora – ha concluso Viva – non è giudicare, ma raccogliere con tenerezza materna tutto ciò che Dio mette sul nostro cammino».