6 agosto 2025

mercoledì – Trasfigurazione del Signore

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto (Lc 9, 13-23).

La Trasfigurazione è uno dei momenti più alti del Vangelo: Gesù rivela la sua gloria divina ai discepoli prediletti – Pietro, Giovanni e Giacomo – sul monte, anticipo della gloria pasquale. Come in altri momenti decisivi della sua vita, Gesù prega. Il monte è luogo di incontro con Dio. E proprio nella preghiera, il suo volto cambia d’aspetto: si manifesta nella luce, simbolo della presenza divina. I due grandi testimoni dell’Antico Testamento – Mosè, la Legge, ed Elia, i Profeti – parlano con Gesù del suo “esodo”, cioè della sua Pasqua: la morte, la risurrezione e l’ascensione, che daranno compimento alla storia della salvezza. Questo colloquio mostra che Gesù è il centro della Rivelazione, il compimento di tutta la Scrittura. La gloria non è evasione dalla croce, ma passa attraverso l’offerta della vita. Pietro, confuso ma entusiasta, vorrebbe fermare l’evento: “Facciamo tre tende”. Ma la nube – simbolo della presenza misteriosa di Dio – li avvolge, e una voce proclama: «Questi è il Figlio mio, l’eletto: ascoltatelo!» È il cuore del brano. Ascoltare Gesù significa seguire lui anche nel cammino verso la croce, con la certezza della risurrezione. Dopo la visione, i discepoli tacciono. Come accade davanti al mistero, ci si lascia trasformare in silenzio, custodendo nel cuore ciò che non si può ancora comprendere pienamente. La Trasfigurazione è una luce che precede la notte della Passione. Gesù mostra la sua gloria per preparare i discepoli alla prova. Anche noi, nei momenti di buio, abbiamo bisogno di “salire sul monte” della preghiera e lasciarci illuminare dalla sua presenza.
Ascoltare il Figlio amato è il cammino della fede: nella luce e nella croce, è lui la nostra guida e salvezza (Don Gian Franco Poli).